I Fondi Comuni d'investimento mobiliare sono stati istituiti in ltalia con la legge n. 77 del 27 marzo 1983, e successivamente modificata con varie direttive di carattere europeo.

Il risparmiatore spesso non è in grado di scegliere operativamente l'investimento più idoneo alle sue esigenze e pertanto, rivolgendosi ad apposite società che raccolgono capitali, può sottoscrivere un fondo comune con il semplice obiettivo di far gestire il proprio risparmio da professionisti del settore.

Occorre comunque precisare che i Fondi Comuni previsti dal diritto italiano sono considerati normalmente fondi aperti, e si configurano come “una comunione indivisa di beni” di cui ciascun partecipante è comproprietario per la quota versata.

Il fondo è denominato "di tipo aperto" in quanto il patrimonio non è fisso, e in qualsiasi momento il risparmiatore può reinvestire il proprio risparmio o effettuare prelievi o anche richiederne il completo riscatto.

Se vi state chiedendo ove si acquistano i Fondi Comuni di Investimento, la risposta è semplice: presso le banche, le Sim o tramite promotori finanziari.

I soggetti che entrano in gioco in questa attività finanziaria sono la società di gestione, a sua volta composta da esperti finanziari ed economici per la gestione dei capitali raccolti dal fondo; la banca depositaria autorizzata alla gestione dei titoli posseduti; e infine i partecipanti che sottoscrivono le quote.

Come si sottoscrive un fondo? Attraverso un versamento in un'unica soluzione con importo minimo oppure aderendo a un piano di accumulazione mediante alcuni versamenti periodici.

Ci sono 3 tipologie dei Fondi comuni: i fondi aperti che raccolgono il risparmio con continuità senza limite minimo; i fondi chiusi a entità prestabilita; e i fondi misti che derivano dalla fusione tra fondi aperti e chiusi.

I fattori da tenere maggiormente in considerazione per scegliere la diversificazione del portafoglio sono dati forniti dall'osservazione di alcuni parametri come le caratteristiche dei titoli e dei fondi; le varie tipologie dei fondi; e la destinazione dei proventi.

Infine il rendimento è dato dalla differenza tra il valore della quota al momento dell'acquisto e il suo valore al momento del rimborso e al netto delle commissioni.